Rassegna Musiche Extra – Ordinarie
Inaugurazione della 34ma stagione
Junya Noguchi – chitarra el., voce
Keisuke Koyano – basso el.
Hideaki Yamada – batteria
I Kūkangendai sono un trio giapponese di Kyoto composti da Junya Noguchi alla chitarra e alla voce, Keisuke Koyano al basso e Hideaki Yamada alla batteria. I brani del combo sono realizzati attraverso un processo di editing, repliche ed errori deliberati. L’energia dei Kukangendai è completamente ed evidentemente palpabile, ma gestita con la moderazione del piacere di una forma disciplinata che si occupa di tempo e articolazione. Sono sì un power trio di basso, batteria e chitarra, ma la musica che suonano è tanto il sistema limbico di una foresta quanto un geode.
La musica suonata dai Kūkangendai è dunque creata sulla base della loro idea di mescolare editing, copia, ripetizione ed errore. Questa musica crea un senso di distorsione e pone un peso sugli esecutori, portando ai loro caratteristici spettacoli dal vivo elementi stoici ma anche in qualche modo “umoristici”. Negli ultimi anni la band ha cercato di costruire e implementare una forma di concerto dal vivo in cui si adopera nell’esecuzione di più canzoni simultanee in parallelo, ma dove il flusso del tempo, nel suo complesso, si manifesta come un singolo ritmo unificato.
Il trio ha collaborato attivamente con diversi artisti all’avanguardia nel proprio genere, e nell’ottobre del 2015 ha organizzato l’evento “Kūkangendai Collaborations” per presentare il culmine di queste attività. L’evento mirava a ricostruire la performance dal vivo dal punto di vista delle parole, del suono e della tecnologia. Il gruppo è poi artefice delle musiche per l’opera teatrale Fatzer di Brecht, messa in scena dalla compagnia teatrale Chiten di Kyoto sin dalla sua prima rappresentazione nel 2013. L’opera, messa in scena con le loro performance dal vivo, gode tuttora di buona fama e viene portata in tournée in tutto il mondo.
A inquadrare meglio il fenomeno Kūkangendai, possono risultare utili le parole di Stephen O’Malley, con cui il trio ha recentemente collaborato: «Quando ho ascoltato per la prima volta questa band dal vivo sono stato immediatamente affascinato dal loro minimalista ma illusorio rock primitivo, poliritmico e strutturale, che evoca la memoria. Hanno iniziato nel 2006. Hanno lasciato Tokyo per Kyoto e qualche anno dopo hanno fondato il locale di culto Soto (“Fuori”) “per ascoltare musica che non avevano ancora sentito”, come dicono loro. Nel 2018 hanno collaborato con Ryuichi Sakamoto. In loro c’è una profonda corrente di gusti musicali arcaici ma con il desiderio umano di articolare quell’arcaismo. Sono onorato e orgoglioso di lavorare con loro e di annoverarli tra gli amici».
Ingresso € 15
Area Sismica è un circolo Arci. L’ingresso è riservato ai soci.
È possibile tesserarsi online a questo link: https://portale.arci.it/preadesione/areasismica/